Sottoanalisi dello studio ARISTOTLE: vantaggi di Apixaban rispetto a Warfarin nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare


La minore mortalità e la ridotta frequenza di ictus, embolia sistemica ed episodi di sanguinamento maggiore dimostrate in pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare trattati con Apixaban ( Eliquis ) rispetto a Warfarin ( Coumadin ) nello studio ARISTOTLE sono confermati in sottogruppi afferenti a Centri con un range di qualità di controllo dell’INR ( rapporto internazionale normalizzato ) ampiamente diversificato.
Questi i risultati di una sottoanalisi prespecificata.

La qualità del trattamento con Warfarin ha mostrato una grande variazione del tempo in range terapeutico ( TTR ) tra i diversi Paesi e i vari Centri, e ciò ha influito sugli esiti.
Questa sottoanalisi è stata effettuata per verificare se gli effetti del trattamento con Apixaban si mantenessero costanti nei Centri e nei pazienti con una elevata qualità di cura con Warfarin.

Le variazioni del tempo in range terapeutico possono influire sugli esiti dei pazienti con fibrillazione atriale trattati con Warfarin per la prevenzione dell’ictus, con un conseguente aumento del rischio di evento ictale se i livelli di INR sono al di sotto del TTR, o di sanguinamento se sono al di sopra.

Per i pazienti inclusi nello studio ARISTOTLE la qualità della gestione del Warfarin era definita da un TTR con un valore target di INR compreso tra 2.0 e 3.0.
Nello studio i pazienti avevano fatto registrare un INR in tale range per il 66% del tempo, in media. In ogni caso, in ambito globale il range del TTR può variare parecchio e, nel caso specifico degli USA, si aggira su 57-59%.

Nello studio ARISTOTLE erano stati randomizzati 18.201 pazienti ricoverati in 1.034 Centri clinici di 39 Paesi.
Nella sottoanalisi per ogni paziente è stata calcolato un TTR specifico del Centro di cura ( cTTR ) mediante un modello lineare misto basato sui reali TTR dei pazienti trattati con Warfarin con un effetto fisso per Paese e un effetto randomizzato per Centro.
I vari centri coinvolti nello studio sono stati suddivisi in 4 gruppi ( quartili ) di simili dimensioni basati sui cTTR.

I tassi di ictus o di embolia sistemica, sanguinamento maggiore e mortalità sono risultati inferiori con Apixaban in modo consistente rispetto a Warfarin in tutti i quartili cTTR.
Risultati simili sono stati riscontrati quando i TTR individuali ( iTTR ), predetti mediante un modello che includeva le caratteristiche dei pazienti, sono stati esaminati in una analisi post-hoc.

Gli episodi di sanguinamento maggiore ( localizzazioni più comuni: intracraniche, gastrointestinali, intraoculari ) sono apparsi meno frequenti con Apixaban ( 31% circa ) in tutti i sottogruppi e in tutte le localizzazioni più comuni ( intracraniche, gastrointestinali, intraoculari ), e quando si è sviluppato un sanguinamento quest’ultimo si è associato a conseguenze inferiori o, al massimo, simili rispetto a quelle del Warfarin ( trasfusioni: 48% vs 53%; interventi per frenare l’emorragia: 35% vs 38%; ricoveri: 56% vs 61% ). ( Xagena_2013 )

Fonte: Circulation, 2013

Xagena_Medicina_2013