Tachicardia Atriale
A cura di Flavio Doni, Cardiologia, Policlinico S. Pietro, Ponte S.Pietro (BG)
La tachicardia atriale compare generalmente nei giovani ed è di solito legata a fenomeni di automatismo condizionati da alterazioni metaboliche, elettrolitiche o da effetti iatrogeni. E' raro che si associ a cardiopatie organiche.
Diagnosi: 1)onde P con morfologia diversa da quella sinusale, solitamente identificabili prima del QRS; 2) frequenza atriale compresa tra 120 e 250 battiti/min; 3) conduzione AV usualmente 1:1 (talora è possibile avere dei blocchi AV, come nel caso delle forme da intossicazione digitalica, ce determinano una irregolarità dell'intervallo RR) Terapia: nelle tachicardie emodinamicamente stabili sono indicati i seguenti farmaci :Amiodarone, Flecainide, Propafenone, Sotalolo. In caso di insuccesso viene indicato nell forme automatiche il DC-Shock, mentre nelle forme da rientro l'Overdrive Pacing e se necessario il DC-Shock. Nelle tachicardie emodinamicamente instabili si procede all'induzione del blocco AV per ridurre la frequenza ventricolare, somministrando Metoprololo o in alternativa Verapamil o Digossina. In caso di insuccesso si ricorre al DC-Shock.
Keywords: tachicardia atriale, farmaci antiaritmici, Flecainide, Propafenone, Sotalolo, overdrive pacing, DC-Shock, Metoprololo, Verapamil, Digossina
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