Pochi studi clinici per il Propafenone a rilascio prolungato
Il Propafenone ( Rytmonorm) è uno dei più impiegati farmaci antiaritmici, particolarmente nel trattamento delle aritmie sopraventricolari.
Il farmaco presenta una farmacocinetica complessa con rilevante effetto di primo passaggio epatico, che rende difficile prevedere l'efficacia terapeutica.
Nel 2001 sono state introdotte in commercio in Italia due formulazioni di Propafenone a rilascio prolungato . Tuttavia a differenza di quanto atteso queste forme retard producono solo un marginale miglioramento della compliance, poiché richiedono 2 somministrazioni al giorno anzichè 3.
Non esistono ad oggi studi clinici di comparazione tra Rytmonorm a rilascio prolungato e gli altri farmaci antiaritmici ,soprattutto nella prevenzione degli episodi di fibrillazione atriale. Pertanto risulta difficile trarre conclusioni sulla reale efficacia antiaritmica di queste formulazioni e sorprende non poco la decisione dell' Autorità Sanitaria di approvare il Rytmonorm retard in mancanza di studi clinici di confronto con altri farmaci antiaritmici e per periodi prolungati.
L'unico studio clinico presente nella banca dati Medline è un lavoro di Mastropasqua F et al di alcuni anni fa ( Cardiologia 1998; 43: 617-623).
In questo studio sono stati valutati gli effetti di due formulazioni a rilascio ritardato rispetto al Propafenone a rilascio immediato nel trattamento delle extrasistoli ventricolari sintomatiche. Lo studio, eseguito in diversi Centri aritmologici italiani, ha coinvolto 83 pazienti, con un'età media di 57,9 +/- 12,2 anni. Dallo studio è emerso che l'efficacia del Rytmonorm 325 a rilascio prolungato x 2 /die, è paragonabile a quella del dosaggio più basso del Rytmonorm a rilascio immediato , 150 mg x 3/die.Mentre la formulazione 225 mg x 2/die è scarsamente efficace.
Nel corso dello studio si sono verificate reazioni avverse non gravi in 30 pazienti ( 35%), tra cui in ordine di frequenza: stipsi, palpitazioni, arrossamento del volto, disturbi di visione, dolori addominali o pirosi gastrica, dispepsia, parestesie, insonnia, dolore toracico, alterazione degli indici epatici.
In 10 pazienti il trattamento con il Propafenone è stato sospeso a causa degli effetti indesiderati: 5 assumevano Rytmonorm 150 mg x 3 /die, mentre 4 il Rytmonorm 225 mg x 2/die , ed 1 Rytmonorm 325 mg x 2 /die.
Non sono stati osservati effetti proaritmici gravi quali: aumento degli episodi di tachicardia ventricolare non sostenuta ( TVNS) , o insorgenza di tachicardia ventricolare sostenuta ( TVS).
Sotto l'aspetto farmacocinetico il Propafenone a rilascio prolungato raggiunge il massimo della sua azione dopo 3-6 ore dall'assunzione e l'effetto perdura per più di 12 ore. La biodiponibilità di queste formulazioni ritardo è attorno al 32%, inferiore rispetto alla biodisponibilità dei preparati a rilascio istantaneo ( 49%).
Carlo Franzini
Xagena 2001