Esiti dei pazienti trattati con Warfarin o Rivaroxaban dopo cardioversione o ablazione della fibrillazione atriale
E’ stata condotta una analisi post-hoc dei dati di ROCKET AF, uno studio clinico randomizzato che ha valutato Rivaroxaban ( Xarelto ) rispetto a Warfarin ( Couamdin ) in 14.264 pazienti con fibrillazione atriale.
E' stato valutato un sottogruppo di 321 pazienti ( età media 70 anni ) assegnati in modo random a Rivaroxaban ( n=160 ) oppure a Warfarin ( n=161 ) e sottoposti a cardioversione elettrica ( n=143 ) o a cardioversione farmacologica ( n=142 ) o ad ablazione transcatetere ( n=79 ).
La durata mediana del follow-up è stata di 2.1 anni.
Il tasso di ospedalizzazione è raddoppiato dopo cardioversione / ablazione transcatetere, senza alcuna differenza tra il gruppo Rivaroxaban e Warfarin.
La cardioversione / ablazione transcatetere non è stata associata a un aumento significativo del rischio a lungo termine di embolia / ictus, morte cardiovascolare o mortalità per qualsiasi causa.
L’incidenza di ictus / embolia sistemica non è risultata differente in maniera significativa tra il gruppo Rivaroxaban ( 1.88% ) e il gruppo Warfarin ( 1.86% ); stessa cosa per l’endpoint incidenza di mortalità ( 1.88 e 3.73% nel gruppo Rivaroxaban e Warfarin, rispettivamente ).
Dallo studio è emerso che la cardioversione e l’ablazione non influiscono sul rischio a lungo termine di infarto miocardico e sulla mortalità nei pazienti con fibrillazione atriale in terapia con Rivaroxaban o Warfarin.
Un vantaggio di Rivaroxaban rispetto al Warfarin è rappresentato dal fatto che il monitoraggio del rapporto internazionale normalizzato ( INR ) non è necessario.
Tuttavia, l’assenza di un test di laboratorio prontamente disponibile per confermare una scoagulazione adeguata è uno svantaggio al momento della prima cardioversione.
Risulta pertanto necessaria l’ecocardiografia transesofagea prima della cardioversione nei pazienti trattati con Rivaroxaban ( o altri anticoagulanti ), in particolar modo nei pazienti ad alto rischio. ( Xagena_2013 )
Fonte: Journal of American College of Cardiology, 2013
Xagena_Medicina_2013