I corticosteroidi riducono l’incidenza di fibrillazione atriale dopo chirurgia cardiotoracica
Il meccanismo sottostante lo sviluppo di fibrillazione atriale dopo chirurgia cardiotoracica non è stato ben delucidato.
E’ stato ipotizzato che l’infiammazione può avere un ruolo causale.
I corticosteroidi sono stati impiegati per ridurre l’infiammazione e quando somministrati perioperativamente, possono ridurre l’incidenza di fibrillazione atriale.
Ricercatori dell’University of Connecticut hanno compiuto un’analisi di studi clinici con l’obiettivo di esaminare gli effetti della somministrazione di corticosteroidi sull’incidenza di fibrillazione atriale post intervento chirurgico cardiotoracico, e sulla risultante permanenza in ospedale.
Hanno incontrato i criteri di inclusione 9 studi per un totale di 990 pazienti.
La meta-analisi ha mostrato che i corticosteroidi abbassano in modo significativo il rischio di sviluppare fibrillazione atriale dopo chirurgia cardiotoracica del 45% ( odds ratio, OR = 0.55 ) ed hanno ridotto la permanenza in ospedale di circa 1,6 giorni ( differenza media pesata: – 1,59 ).
La riduzione nell’incidenza di fibrillazione atriale dopo chirurgia cardiotoracica è apparsa maggiore nei pazienti che hanno ricevuto dosi intermedie di corticosteroidi ( 50 – 210 mg Desametasone o equivalenti ), rispetto sia al dosaggio più basso ( fino a 8 mg ) che al dosaggio più alto ( 236-2850 mg ).
L’analisi ha mostrato che negli studi randomizzati i corticosteroidi riducono l’incidenza di fibrillazione atriale dopo chirurgia cardiotoracica ed abbreviano la permanenza in ospedale. ( Xagena_2007 )
Baker WL et al, Heart Rhythm 2007; 4: 461-468
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