Apixaban nel trattamento dei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare per la prevenzione di ictus ed eventi embolici
Apixaban ( Eliquis ) è un anticoagulante orale diretto del fattore Xa per i pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare ( FANV ), che presentano almeno uno dei seguenti fattori di rischio: un precedente ictus o un attacco ischemico transitorio ( TIA ), età pari o superiore ai 75 anni, ipertensione, diabete mellito, scompenso cardiaco sintomatico.
La fibrillazione atriale è la forma più diffusa di aritmia ed è caratterizzata da una attivazione degli atri caotica e continuamente variabile: è una delle patologie cardiache a maggior rischio di tromboembolie sistemiche e di ictus.
L’indicazione è stata autorizzata dalla Commissione Europea su parere del Comitato scientifico dell’EMA ( European Medicines Agency ), alla luce dei risultati di due studi cardine di fase III, ARISTOTLE e AVERROES, che hanno coinvolto 24.000 pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare.
E’ stata valutata l’efficacia e la sicurezza di Apixaban rispetto alla terapia standard a base di antagonisti della vitamina K come Warfarin ( Coumadin ), ma anche rispetto all’Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ).
Lo studio ARISTOTLE ha arruolato oltre 18.000 pazienti per più di un anno e mezzo, dimostrando che il farmaco è il primo dei nuovi anticoagulanti orali in grado di ridurre, in modo significativo, con un unico dosaggio il rischio di morte per qualsiasi causa.
Apixaban ha dimostrato di essere superiore al Warfarin in termini di efficacia e sicurezza, riducendo del 21% gli eventi annuali di ictus e di embolia sistemica, del 31% il rischio di sanguinamenti maggiori e dell’11% la mortalità; inoltre è risultato efficace anche nella riduzione delle emorragie intracraniche.
Lo studio AVERROES ha arruolato circa 5.600 pazienti o non-idonei al trattamento con un antagonista della vitamina K come il Warfarin, confrontando Apixaban rispetto all’Acido Acetilsalicilico.
Apixaban ha inoltre mostrato la sua efficacia nella riduzione superiore al 50% degli ictus e delle embolie sistemiche rispetto all’Aspirina.
Apixaban ha anche ridotto l’ospedalizzazione per eventi cardiovascolari; inoltre la percentuale di abbandono della terapia è stata sensibilmente minore rispetto a quella riscontrata con il trattamento a base di Aspirina.
Tra i nuovi anticoagulanti orali, soltanto Apixaban ha mostrato di ridurre in modo drastico i fenomeni trombotici senza aumentare il rischio di sanguinamenti rispetto all’Aspirina. ( Xagena_2014 )
Fonte: Bristol-Myers Squibb & Pfizer, 2014
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